ANCHE I GEOMETRI ALLE PRESE CON LA FATTURAZIONE ELETTRONICA Il 20% dei geometri ha iniziato a prepararsi all’obbligo di fatturazione elettronica: è quanto emerge dall’indagine condotta da Agefis a poche settimane dall’entrata in vigore
Quella dei geometri è una delle poche categorie che ha fotografato con precisione lo stato dell’arte sulla e-fattura. E il risultato è che a meno di 100 giorni dalla partenza del primo gennaio, il 60% non ha ancora deciso come affrontare lo step della digitalizzazione. E un 59% spera ancora nella proroga. A scattare la fotografia tramite un sondaggio realizzato a settembre su più di duemila colleghi è Agefis, l’associazione dei geometri fiscalisti. Le decisioni sembrano tutte ancora da prendere: solo due su 10 infatti hanno dichiarato di aver cominciato a prepararsi. «Eppure serve tempo per attrezzarsi» precisa Mirco Mion, presidente Agefis, che mette a disposizione degli iscritti una propria piattaforma: https://www.agefisplus.com/
Dal 1 gennaio 2019 entrerà in vigore l’obbligo di utilizzo della fattura elettronica, oltre che per le operazioni con la pubblica amministrazione, anche per quelle tra soggetti con partita Iva (Business To Business), e con soggetti privi di partita Iva (Business To Consumer). “Ormai a ridosso della data termine del primo gennaio 2019 abbiamo voluto scoprire quale sia l’opinione dei geometri italiani su questo argomento” – commenta Mirco Mion, presidente dell’Associazione dei Geometri Fiscalisti – “L’obbligo di fatturazione elettronica rappresenta infatti un elemento di grande novità, un vero e proprio cambio di paradigma che riguarderà anche i professionisti tecnici nella gestione quotidiana della loro attività”. L’adeguamento a quanto previsto dalla norma può diventare, infatti, un’opportunità di crescita e di migliore organizzazione generale dello studio professionale. “È fuor di dubbio che l’ottemperanza all’obbligo di fatturazione elettronica sia estremamente impegnativo, nell’economia e nell’organizzazione interna di uno studio professionale di piccole o medie dimensioni, e dunque avere una conoscenza sufficiente di quanto prescritto dalla norma si rivela fondamentale per poter affrontare l’adempimento e poter scegliere con cognizione di causa gli strumenti e le soluzioni a cui affidarsi.”, continua Mion.
Per iniziare, è stato chiesto ai partecipanti all’indagine quale sia il regime contabile che applicano: chi rientra nel regime forfettario (o nel regime dei minimi), non è infatti interessato direttamente dall’obbligo di emissione di fattura elettronica. La platea dei geometri partecipanti è spaccata a metà: il 45% dei partecipanti dichiara di essere un forfettario (o un contribuente minimo) mentre il 55% applica un diverso regime fiscale e sarà, quindi, interessato dall’obbligo. Non bisogna tuttavia dimenticare che anche i minimi e forfettari, nello svolgimento della loro attività, si troveranno ad essere soggetti passivi: infatti riceveranno (e dovranno archiviare) fatture elettroniche provenienti da altri soggetti.
Circa un terzo dei partecipanti all’indagine dichiara, poi, di avere già avuto occasione di emettere fatture elettroniche verso la pubblica amministrazione, per le quali l’obbligo è già in vigore. Ma quanti, fra quelli (ben l’83%) che affermano di avere chiaro che dal prossimo 1º gennaio sarà obbligatoria la fatturazione tra privati, hanno già iniziato a prepararsi? Il 20% ha già iniziato a prepararsi per far fronte a questo impegno, leggendo articoli di giornali o riviste, incaricando il proprio commercialista o il consulente fiscale di occuparsene, partecipando a corsi di formazione e acquistando software per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche. Un piccolo gruppo di geometri, poi, ha addirittura già provveduto a procurarsi il QR Code e a preregistrarsi sul sistema di interscambio.
È un dato significativo che un buon numero di partecipanti dichiari di volersi occupare in autonomia dell’emissione, della ricezione e dell’archiviazione delle fatture elettroniche. Solo il 10%, infatti, afferma che intende delegare tutte le incombenze al proprio commercialista. “Significa che i geometri si sentono pronti ad affrontare questo adempimento, e il dato non può che essere positivo”, considera il presidente Agefis. Diversi esponenti politici e del mondo delle professioni, tuttavia, hanno richiesto a gran voce un’attuazione “scaglionata” dell’obbligo di fattura elettronica, che a onor del vero pare improbabile e di difficile attuazione pratica per diverse ragioni.
Abbiamo quindi chiesto ai geometri che hanno partecipato alla nostra indagine se siano favorevoli, o contrari, a un rinvio: il 59% dei partecipanti è favorevole a una proroga generalizzata, ma il dato più rilevante è che l’8% sia invece contrario a qualsiasi genere di proroga.
Quanto emerge dai dati raccolti è che i geometri sono ben consci dell’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, ma anche delle oggettive difficoltà che quest’obbligo rischia di generare nella gestione quotidiana di uno studio professionale. “Si rende necessario un buon lavoro formativo e informativo, per consentire ai professionisti tecnici di padroneggiare la materia, affinché possano decidere con cognizione di causa come gestire questa nuova incombenza senza che causi impatti negativi nell’amministrazione dell’attività”, conclude Mirco Mion.